Considerato uno dei registi e sceneggiatori della New Hollywood, ecco chi è Paul Schrader, artista insignito del Leone d’oro alla carriera nel 2022.
Regista, sceneggiatore e critico cinematografico, Paul Schrader è uno degli artisti simbolo della settima arte. Nato in una famiglia calvinista, ha visto per la prima volta un film a soli 18 anni e si è avviato alla carriera di sceneggiatore e regista riversando nel suo lavoro tutte le restrizioni vissute da giovane. Il suo, infatti, è un cinema segnato dai temi religiosi e cristologici della colpa e della redenzione, ma anche dall’idea di solitudine e dalla dipendenza.
La biografia di Paul Schrader
Nato a Grand Rapids il 22 luglio 1946 sotto il segno del Leone, Paul Schrader ha vissuto in una rigida famiglia di calvinisti. La prima volta che ha avuto modo di vedere un film, Le folli notti del dottor Jerryll, è stato quando aveva 18 anni e non ne rimase particolarmente entusiasta.
Ha studiato cinema alla University of California e si è specializzato all’American Film Institute con una tesi di laurea intitolata “Il trascendente nel cinema: Ozu, Bresson, Dreyer”.
La carriera di Paul Schrader
Il debutto come sceneggiatore è avvenuto nel 1975 con il film Yakuza diretto da Sydney Pollack. La pellicola fu un flop, ma il suo nome iniziò a girare tra i registi della New Hollywood e l’anno successivo ha scritto la sceneggiatura di Obsession – Complesso di colpa per Brian De Palma, mentre Martin Scorsese ha diretto il film Taxi Driver da una sua sceneggiatura.
Tra gli anni Ottanta e Novanta ha lavorato ancora con Scorsese per Toro scatenato, L’ultima tentazione di Cristo e Al di là della vita con Nicolas Cage.
Il successo derivante dal film Taxi Driver gli ha permesso di debuttare come regista di Tute blu, nel 1978. Sono seguiti, poi, i film American Gigolò (1980) – che ha consacrato Richard Gere come sex symbol mondiale – Il bacio della pantera, Mishima – Una vita in quattro capitoli, Lo spacciatore e Affliction.
Nel 2013 ha diretto The Canyons, cinque anni dopo è stato regista di First Reformed – presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e nominato all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale La vita privata di Paul Schrader – e nel 2021 ha firmato Il collezionista di carte.
Nel 2022 è stato insignito del Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia.
La vita privata di Paul Schrader
Sposato dal 1969 al 1976 con con la produttrice Jeannine Claudia Oppewall, si è poi legato in seconde nozze all’attrice Mary Beth Hurt. Il matrimonio è stato celebrato nel 1983 e la coppia ha due figli: Molly Johanna e Sam.
Chi è la moglie di Paul Schrader, Mary Beth Hurt
All’anagrafe Mary Supinger, è nata a Marshalltown il 26 settembre 1946. Attrice americana, ha lavorato a teatro e ha esordito al cinema con Woody Allen. Ha lavorato anche in altri film, due tra i più noti e importanti sono Il mondo secondo Garp e L’età dell’innocenza.
3 curiosità su Paul Schrader
– Dopo aver girato il film Adam Resurrected, il regista si è ritirato dalle scene per cinque anni: era il 2008
– Ha diretto il prequel del celebre L’esorcista di William Friedkin, ma a fine riprese i dirigenti della casa di produzione hanno rifiutato il suo lavoro perché poco commerciale
– Tra i premi vinti c’è anche il Green Drop Award per First Reformed – La creazione a rischio nel 2017 alla Mostra del cinema di Venezia